Morte Di Mezza Estate E Altri Racconti di Yukio Mishima
Longanesi | 1971 | ASIN: B00B1P9EQO | 239 pages | EPUB | 3 MB
Scrittore aggressivo, emblematico di una cultura elegante e basata sul rituale, Mishima uniformò il suo stile di vita ai precetti degli antichi samurai, pur rimanendo il più "occidentale" degli intellettuali giapponesi. L'intreccio di arte e di azione non basta a spiegare la tragica coerenza del personaggio, né la sua posizione di primo piano nella letteratura giapponese del Novecento. Proprio per questo i dieci racconti di "Morte di mezza estate" si rivelano illuminanti: introducono ai temi fondamentali della sua opera e a una ricerca estetica che dà vita a un linguaggio ora prezioso ora freddo e lineare.
Yukio Mishima, (pseudonimo di Kimi-take Hirakoa) è nato a Tokyo nel 1925. Dopo aver studiato all'università imperiale di Tokyo, dove si laureò in giurisprudenza nel 1947, si dedicò alla letteratura: scrittore fecondo, pubblicò numerosi romanzi (undici sono noti anche attraverso le riduzioni cinematogra-fiche), più di cinquanta racconti e infine figura come autore di vari atti unici per il teatro. Tra i suoi romanzi di maggior successo gli italiani hanno già conosciuto Il padiglione d'oro, Dopo il banchetto, Confessioni di una maschera e La voce delle onde editi da Feltrinelli e II sapore della gloria edito da Mondadori. Ci apprestiamo a pubblicare fra poco Colori proibiti e II difficile equilibrio della virtù. Ricordiamo come Mishima fosse stato candidato per il premio Nobel pochi anni fa. Lasciamo ora la parola a Alberto Mora-via che nella prefazione scrive: « La fine atroce e spettacolare di Mishima mi ha molto rattristato perché l'avevo conosciuto durante un mio viaggio in Giappone e avevo avuto molta simpatia per lui e così mi dispiace che sia morto e che sia morto per i motivi per cui è morto. Questi motivi sono per me assurdi anche se comprensibili; ma troppa gente, in Europa e altrove è morta intrepidamente per simili motivi perché dobbiamo non giudicarli per quello che sono, fermandoci, come si dice, riverenti di fronte alla morte. Tuttavia non è esatto definire fascista Mishima come molti hanno fatto. Lo chiamerei semmai un conservatore di tipo decadente, lodatore del tempo passato, vagheggiatore raffinato di un'epoca definitivamente conclusa anche se recente... »
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