È la notte del 13 dicembre 1794. Nel convento di Santa Chiara, a Catania, la trovatella tredicenne Antonia assiste al misterioso assassinio di una monaca, squartata a colpi di candeliere.
Quella notte stravolge la sua vita. Data in affitto al violento massaro don Cola, fuggirà con una compagnia di attori vaganti, e finirà "creata", cioè serva, nella potente famiglia dei Roccaromana. Ma quella notte stravolge anche i suoi sensi. Da allora infatti la ragazza è ammorbata da strani odori, come di paura e sfascio, che le danno vomiti e capogiri.
Quali odori sente realmente Antonia?
Possibile che siano gli stessi della fine di un'epoca? In effetti, la crosta di belletto e sudiciume, di ferinità e privilegio, che da sempre ricopre ogni rito della vita siciliana, si sta spaccando. Il morbo giacobino si diffonde. Si allarga a macchia d'olio la fede miscredente venuta dalla Francia in una "repubblica che ci rende tutti uguali davanti agli uomini e non solo davanti a Dio".

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